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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

IL 25 APRILE TRA RETORICA ISTITUZIONALE E REVISIONISMO STORICO… ORIGINI, SIGNIFICATO E STORIA DELLA “FESTA DELLA LIBERAZIONE”

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La Festa della Liberazione vuole rappresentare uno dei momenti più importanti della storia italiana, ovvero la fine dell’occupazione nazifascista, avvenuta il 25 aprile 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale. Ovviamente, la tanto attesa Liberazione non avvenne in tutta l’Italia nello stesso giorno e tale data è stata scelta convenzionalmente, in quanto proprio il 25 aprile furono liberate le città di Torino e Milano .

STORIA DEI PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA ITALIANA.

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                                                                                    di Giustino Castellano Stiamo assistendo ad uno dei momenti più confusi della nostra storia repubblicana. Le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio scorso ci hanno consegnato un Parlamento privo di una chiara maggioranza politica e del tutto incapace di individuare adeguate soluzioni alla difficilissima situazione in cui versa il nostro Paese. Siamo ormai al “tutti contro tutti”, ma   dopo vent’anni di politica urlata e muscolare, che ha preferito il randello al dialogo e al buon senso,...

Antichi percorsi di pellegrinaggio in età medievale nell’agro caiatino.

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                di Angela D’Agostino Durante il Medio Evo l’assetto viario romano rimase pressappoco lo stesso. La strada più importante di tutto il comprensorio caiatino è la via Latina. Essa infatti si divideva in due parti fuori Teanum, si ricongiungeva di nuovo ad Alifae da dove seguiva per Telesia e Beneventum. Il primo ramo della via Latina da Teanum conduceva direttamente ad Alifae, il secondo braccio portava a Cales e Trebula quindi a Caiatia e per il territorio di Cubulteria nell’agro alifano. I due rami della via Latina erano in comunicazione tra loro e portavano a Trebula, a Saticula e a Cubulteria dalla quale una via   andava verso ovest per congiungersi col primo braccio della via latina presso Bage. Questa via era selciata come la via Appia e fu ripristinata da M. Acilio che fu duumviro e curatore della via stessa come afferma un’epigrafe incisa su un marmo che una volta si trovava ...

SANT’ALFONSO DE’ LIGUORI SCRIVE IN SEGRETO A DON GIULIO MAROCCO, PARROCO NELLA PIANA DI CAIAZZO, PER CHIEDERE INFORMAZIONI “DI UN INDIVIDUO SOSPETTO”.

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Il 27 aprile 1763, Sant’Alfonso De’ Liguori,   all’epoca Vescovo di Sant’Agata dei Goti, inviò un biglietto al Parroco di Piana di Caiazzo, per chiedergli l’appoggio nella risoluzione di un caso   morale spinoso. Si trattava di un affare molto delicato: il Santo scorgendo un suo diocesano implicato, agì per spezzare una catena di peccati notori con pubblico scandalo. Questo il testo della lettera: “ Ho bisogno d'un favore di V. S. Sappia che qui in Sant' Agata vi è un certo galantuomo vedovo , D. Giuseppe Rainone , il quale da cinque anni tiene mala pratica con una maritata , Lisabetta Conti . Io gli ho fatto avere, dal Preside di Montefusco , l' ordine per parte del Re che non ci pratichi più, e lo stesso ordine sta dato alla donna . Ma ora ho un grande sospetto , e molto fondato , che detto D. Giuseppe di nuovo si ha ritirata la detta donna in Caiazzo , dove la teneva prima.