PIANA DI MONTE VERNA - LE ORIGINI...

              di Angela D'Agostino

Piana di Monte Verna sorge nella Valle del Rivo Tella alla destra del Volturno ed è di origine alluvionale.
La più antica frequentazione di Piana è databile alla fine del IV secolo a. C. ed è riscontrabile sul Monte Santa Croce. Le mura dell'insediamento del Monte Santa Croce presentano delle analogie ai tratti delle opere poligonali di Caiatia e la cinta del monte Alifano. Questi insediamenti sembrano disposti in relazione ai percorsi di accesso nel Sannio. In pianura, nelle contrade di San Vittore e Villanova furono trovati strumenti litici del Paleolitico Superiore o Neolitico. Per quanto riguarda poi l'epoca arcaica cioè il VI e V sec a.C. abbiamo notizia di radi fustuli di bucchero.
Sembra che la cultura materiale di Piana sia ascrivibile agli Opici che abitavano la media Valle del Volturno. Col nome greco di 'Οπικοί Tucidide, Scilace, Aristotele, Polibio, Strabone, Dionigi d'Alicarnasso, indicano gli abitanti della Campania anteriori alla conquista romana e diversi da Greci ed Etruschi. Accanto a 'Οπικοί Strabone usa anche "Οσκοι, i Latini soltanto Osci. Per lungo tempo la terminologia scientifica moderna ha considerato i due nomi come equivalenti: si va facendo strada ora la tendenza a distinguerli nel senso del tempo, e a chiamare Opici gli abitanti sopra definiti limitatamente al periodo anteriore all'invasione sannitica (metà del sec. V), riservando il nome di Oschi al periodo posteriore, al popolo risultante dalla fusione degli Opici con i Sanniti. L'etimo del nome è sconosciuto.
Sullo stesso piano degli Opici, popolazione di lingua indoeuropea, vanno messi a NO. gli Ausonî e più lontano i Latini; a E. e a S. gli Enotrî e più lontano i Siculi. La limitazione alla Campania è convenzionale: secondo la tradizione si sarebbero trovati anche nel Lazio (Dionigi I, 72), e nel Sannio (Strabone, V, 250) dove sarebbero stati sottomessi dai discendenti dei Sabini, i futuri Sanniti
Gioia Conta Haller in località Scalzatoio ha individuato una villa e alle spalle del Monte Santa Croce fu ritrovata una statua di Eracle forse in relazione ad una necropoli.
Caiazza suppone che una cinta muraria inglobasse le cime del Monte Santa Croce e il Monte Cognolo per una superficie di quasi 11 ettari.In questo modo dovevano esserci due corpi distinti: uno in posizione apicale ovvero il Monte Santa Croce e un secondo recinto quadrangolare sul Monte Cognolo. La doppia cinta di mura del Monte santa Croce fa pensare alla presenza di un'acropoli. Il monte Caruso e il Monte Pizzolla erano probabilmente delle postazioni di controllo e forse abitate nelle Guerre Sannitiche.
Con il II secolo a. C. scompare il centro fortificato di Santa Croce - Monte Cognolo e si assiste alla capillare e uniforme occupazione del territorio forse in relazione alla romanizzazione del territorio.
Le ville rustiche che sorsero in valle avevano anche apparati decorativi come attesta il ritrovamento di un corredo di statue del II sec. d.C in località San Vittore. L'assetto delle attestazioni archeologiche d'epoca romana segna un percorso che dalla piana del Volturno saliva a Caiatia servendo le ville della zona: il sentiero diretto a Cesarano, attraversa la località di santa maria a marciano e Villanova, da qui piega verso la Madonna del soccorso arrivando alla città da sud secondo un tragitto che ricalca in parte l'antica direttrice preistorica

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