LA POTENZA DEL CERVELLO...
di Biagio Ianero*
Il
cervello umano è il sistema intelligente per eccellenza, esso rappresenta una
meraviglia mai incontrata altrove nell'Universo conosciuto. Composto da circa
10 miliardi di neuroni, con un peso di 1400 grammi ed un
volume di 1200 cm3, esso riesce ad effettuare processi computazionali molto
complessi grazie all'immenso numero di cellule neuronali presenti al suo
interno. Queste ultime sono interconnesse (tramite sinapsi) tra di loro secondo
una disposizione a “strati”, e svolgono il loro lavoro in parallelo formando una fitta rete chiamata rete neurale.
Proprio
grazie al calcolo parallelo siamo in grado di riconoscere un volto in meno di
un secondo, se infatti il nostro cervello lavorasse in modo sequenziale /
seriale non saremmo in grado di svolgere nessun tipo di compito che invece
rientra semplicemente nella nostra quotidianità.
Ciò che ci permette di
essere considerati esseri intelligenti è invece la nostra capacità di generalizzare, ovvero astrarre nuove
soluzioni dalla codificazione di esperienze passate, da utilizzare per la
risoluzione di problemi mai incontrati in precedenza.
L'esperienza
acquisita viene “immagazzinata” grazie alla continua e costante modifica dei
pesi sinaptici (valenza di ogni connettivo neuronale); è pertanto molto
interessante notare l'assenza di un neurone “nonno” che contenga la gran parte
della memoria o della conoscenza della persona.
Il
funzionamento “binario” del cervello, ovvero l'applicazione della logica vero-falso
ad ogni neurone (evolutasi poi in logica fuzzy, caratterizzata da
diversi livelli di veridicità e falsità delle informazioni in transito, da 0,0 a 1,0) permette di
replicarlo su un sistema sequenziale a microprocessore.
Grazie
alle potenzialità messe a disposizione dai moderni sistemi operativi, quindi,
è possibile simulare il parallelismo biologico, permettendo di iniziare con
un'ottima base di partenza.
A
differenza di un sistema esperto, nel quale si conosce a priori la procedura
logica per la quale è stato ricavato un determinato risultato, in un sistema
basato su intelligenza artificiale, essa non è ricavabile, pertanto tale
processo è detto a “black box”.
I vantaggi offerti da un
simile approccio alla risoluzione dei problemi sono i seguenti:
• apprendere per esempi;
• generalizzare le soluzioni apprese;
• astrarre nuove soluzioni;
• trattare dati “rumorosi”.
Potenzialità
del genere possono rivelarsi utilissime in molti settori, esempi possono essere
il riconoscimento di malattie degenerative con notevole anticipo, la previsione
delle variazioni del valore di titoli o di pacchetti azionari, il
riconoscimento di segnali con elevati fattori di disturbo, e molti altri
simili.
* Biagio Ianero ha superato brillantemente gli esami di Stato presso l'ITCG "Vincenzo De Franchis" di Piedimonte Matese, riscuotendo il plauso della commissione esaminatrice. E' appassionato di elettronica, matematica, fisica, programmazione e sta conducendo studi sull'intelligenza artificiale.
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