FESTA DEL LAVORO. DAI MARTIRI DI CHICAGO AL CONCERTO DI ROMA.


"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Così si apre la Costituzione Italiana. I padri costituenti avevano le idee ben chiare: al primo posto la Repubblica e al secondo il lavoro. L’art. 4 della nostra Costituzione riprende  quello che l’art 1 sancisce come uno dei principi fondanti della Repubblica,  assegnando al lavoro il duplice ruolo di diritto e dovere. Purtroppo, nel solo 2013 sono stati bruciati 250 mila posti di lavoro, a marzo 70 mila donne sono rimaste a casa e la disoccupazione giovanile è balzata al 38,5%.  «Abbiamo il dovere politico e morale di concentrarci su questo problema», queste le parole  del Presidente Giorgio Napolitano, mentre il Governo Letta si prepara  ad affrontare e cercare di  risolvere le tante questioni causate da  una delle più grandi crisi congiunturali che l’umanità ricordi. Allora, celebrare il primo maggio in un simile contesto ha ancora senso? Per molti italiani oggi si festeggia il lavoro che non c’è… Ma andiamo per gradi e ripercorriamo le origini di questa festa, dai martiri di Chicago al concerto di Roma.

La festa del lavoro o dei lavoratori ricorre il primo maggio non solo in Italia ma in moltissimi paesi del mondo. È fissata in questo giorno soprattutto per via di quello che accadde nel 1886 negli Stati Uniti in questo periodo dell’anno: la polizia sparò sui lavoratori in sciopero a Chicago e uccise due persone. I lavoratori scioperavano per il mancato rispetto della legge che istituiva il tetto delle otto ore lavorative al giorno. Nei giorni successivi ulteriori manifestazioni furono represse dalla polizia e culminarono nella manifestazione di Haymarket, la piazza del mercato delle macchine agricole, durante la quale morirono altre persone – manifestanti e agenti – a causa di un attentato esplosivo. I responsabili dell’organizzazione della manifestazione del primo maggio furono arrestati e processati, sette di loro furono condannati a morte – con prove molto traballanti, per non dire inesistenti. Due condanne furono trasformate in ergastoli dal governatore dell’Illinois. Un condannato a morte si uccise in prigione il giorno prima dell’esecuzione. Altri quattro furono uccisi, e secondo le cronache dell’epoca cantarono la Marsigliese prima di morire. Nel 1890 la Seconda internazionale socialista decise di promuovere in tutto il mondo la festa dei lavoratori, il primo maggio.
 
in Italia la festa dei lavoratori si tiene il primo maggio dal 1891: fu soppressa dal fascismo e fu ripristinata nel 1945.  Dal 1991 è diventata a tutti gli effetti "una festa", con vari eventi e modi per celebrarla. Uno fra questi, che "alleggerisce" in parte il significato serio e talora drammatico della ricorrenza, è il consueto concerto organizzato a Roma dalle tre organizzazioni sindacali italiane.

 

 

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