Immaginiamo..immaginiamo come poteva essere Piana in passato.
di Angela D'Agostino

Piana sede di villae rusticae adibite all’uso dei contadini,
liberi e schiavi e di villae urbanae riservate ai ricchi proprietari che vi si
recavano a trascorrere periodi di riposo o di piacere. Le prime avevano ambienti necessari in un’azienda campestre e cioè: il
fienile, i granai, le celle vinarie, il frantoio per le olive, il torchio, il
mulino, i magazzini per la frutta, l’ergasterio, dove erano puniti gli schiavi.
Le villae urbane potevano estendersi anche con padiglioni, criptoportici,
con bibliotheca, zotheca (studiolo adorno di statue), turres per dominare il
panorama e le terme. Infatti a San
Vittore sembra sia stato trovato il pavimento a mosaico di un’antica villa,
qualche torso marmoreo e nei pressi della stazione di servizio Ip ci sono reti
di terme romane probabilmente un tepidarium. I locali erano: tepidarium con
grandi piscine, calidarium e laconicum riscaldato con aria secca ad altissima
temperatura e frigidarium ovvero l’occasione per nuotare nella piscina d’acqua
fredda.
Stralci di strade romane ancora affiorano nel nostro
territorio (nei pressi del Cimitero, a Marano), strade fatte a strati per resistere nei secoli.
Strade, chissà, battute per raggiungere il tempio di Diana Tifatina a
Sant’Angelo in Formis per implorare grazie e chiedere guarigioni.